Fabio Mecca, della quarta generazione Paternoster, è nato sotto una stella fortunata per l'Italia e per la famiglia Paternoster, l'anno in cui Paolo Rossi e Marco Tardelli portavano a casa la più memorabile vincita della squadra Azzurra contro la Germania alle Mondiali del Calcio. L'anno 1982 in effetti è stata un'ottima annata per l'arrivo del futuro erede della cantina.

Fabio sin da piccolo non lasciava mai il fianco dello zio Pino e in qualche modo, nel suo DNA, scorrono molte delle qualità del suo mentore e si potrebbe aggiungere un puro, quanto raro, spirito di squadra. Oltre all'affermata preparazione, laureato in enologia a Conegliano con una lunga lista di prestigiose collaborazioni, è una persona generosa e attiva con la comunità enologica locale e italiana.

Oggi, segue l'enologia di Paternoster e di Masseria Surani, in collaborazione con Giancarlo Tommasi, il direttore enologico. Entrambi condividono una filosofia positiva di confronto che non accetta mai lo status quo in vigna o in cantina.

“ Accompagno il vino in ogni sua fase, valutando una identità progettuale sin dall’ assaggio degli acini; per ogni vigneto voglio ottenere un vino. Nulla è lasciato al caso, la cura dei dettagli determina la qualità”.

Fabio Mecca, enologo Paternoster e Masseria Surani

Cantina

Sotto la silhouette del Monte Vulture nel nord della Basilicata, l'atmosfera è inquieta e struggente, una metafora visuale della tensione tra l'operosità moderna e il ritmo stagionale dell'agricoltura rurale. 

Un’eruzione vulcanica di oltre 130 milioni di anni fa ha disegnato i confini della denominazione e cinque fiumi attraversano le colline che raggiungono altitudini di oltre 600 metri. Questa denominazione di entroterra è tra il mar Adriatico e il mar Tirreno, con buone escursioni termiche dalle fresche brezze notturne da Monte Vulture.

Il suolo di tufo poroso trattiene le piogge invernali, diventando così una riserva importante durante i caldi e secchi mesi estivi della Basilicata.

Queste sono le condizioni ideali di una maturazione graduale necessaria per la vendemmia tardiva della varietà Aglianico. Non è insolito vedere l'epoca della vendemmia a inizio novembre, cosa che fa capire quanto possa essere una sfida arrivare ad un'uva di qualità in vigna.